Al secolo
Francesco Saverio Castiglioni. Pontefice dal marzo 1829 al
novembre 1830. Ordinato sacerdote nel 1875, dopo aver terminato a Bologna gli
studi di Teologia, si trasferì a Roma ove si distinse come valente
canonista e nel 1800 fu nominato vescovo di Montalto d'Ancona. Avendo rifiutato
di prestare giuramento di fedeltà a Napoleone, fu allontanato dalla sua
sede vescovile e confinato in varie località lombarde finché, nel
1816, papa Pio VII lo consacrò cardinale e lo destinò
all'episcopato di Cesena e poi (1821) di Frascati. Nel 1829, alla morte di Leone
XII, fu eletto al pontificato. Sul piano dottrinale egli dimostrò un
orientamento moderato e conservatore, in particolare avversando Giansenismo e
società segrete che, a suo parere, erano responsabili del progressivo
decadimento religioso, morale e sociale del suo tempo. Nella sua enciclica
Traditi humilitati,
P. sostenne invece con intransigenza i
principi cattolici, la sacralità del matrimonio (opponendosi
esplicitamente all'innovativa legislazione della Renania in materia di matrimoni
misti) e le istituzioni ecclesiastiche in genere. Politicamente fu avverso al
nepotismo, aderì alla Restaurazione, rifiutò di riconoscere il
regime francese successivo alla Rivoluzione di luglio, ma consentì, a
sorpresa, la partecipazione attiva dei cattolici inglesi alla vita politica
della loro Nazione. Fu anche sensibile alle problematiche di tipo sociale,
promuovendo all'interno dello Stato pontificio riforme a favore dei contadini,
dei locatari e dei disoccupati. Gli successe Gregorio XVI (Cingoli, Macerata
1761 - Roma 1830).